La tradizione vuole che la chiesa e il cenobio siano stati costruiti nella città subito dopo la morte di Francesco in ricordo del passaggio del Santo a Campli. La chiesa è sicuramente costruita nello stesso periodo di S. Francesco di Teramo (oggi S. Antonio) sorta a partire dal 1227. Il portale della chiesa camplese, come quello di Teramo, è in pietra calcarea bianca. Quello camplese ha, però, una maggiore profusione di ornamenti e una decorazione più piena e fantasiosa.
Sulla lunetta del portale, nel 1999, è stato restaurato un affresco attribuito alla scuola di Giacomo da Campli.
Ai piedi della montagna di Campli, a poco più di 500 metri sul livello del mare, a poca distanza dalla città farnese, circondata da suggestive colline e selvatici fossi, il terrazzamento pianeggiante di Campovalano, ha ospitato per circa mille anni, dal XII secolo a.C. al II d.C, un cimitero di italici. Le prime tracce di vita nella pianura di Campovalano di Campli, però, risalgono all’età del bronzo.
La Chiesa di San Pietro in Campovalano fu fondata nel secolo VIII e fu ricostruita in forme romaniche all’inizio del sec. XIII.
Tra il 1968 e il 1969 la Chiesa ha subito radicali lavori di restauro con il recupero dell’abside, della cripta e il ripristino dell’interno originario, che si può ascrivere alla scuola dei cosiddetti Maestri di Casauria. La facciata è sormontata da un arco ogivale e l’interno è suddiviso in tre navate da pilastri rettangolari su cui sono impostate tre arcate a sesto acuto.
Il Palazzo del Parlamento di Campli, oggi sede del Municipio, è l’edificio civico più antico d’Abruzzo.
Probabilmente fu costruito intorno al 1286.
Edificata verso la fine del Trecento, Santa Maria in Platea sorge nella piazza principale del paese.
Già dopo la sua costruzione, nel 1395 fu eletta a Collegiata, ossia sede di un collegio di canonici. La chiesa assunse un’importanza ancora maggiore nel 1764 quando Campli si consacrò all’Immacolata Concezione e la Madonna fu proclamata Regina e Patrona della cittadina e del suo territorio in seguito ad un’epidemia di tifo. L’interno di Santa Maria ha tre navate. Il soffitto della navata maggiore è assolutamente spettacolare, tanto da lasciare senza fiato il visitatore.